Capolavoro assoluto di Bernardo Rossellino, secondo il progetto umanista di Papa Pio II di realizzare a Pienza la città ideale, il Palazzo Piccolomini rappresenta, con il cortile interno ed il giardino pensile con vista sulla Val D’Orcia e sul Monte Amiata, uno splendido esempio di architettura rinascimentale.
Dopo secoli di abbandono che avevano condotto il Palazzo in condizioni di degrado, l’ultimo Conte Piccolomini di Pienza, il Colonnello Silvio Piccolomini della Triana, realizzò l’ambizioso progetto di riportarlo alla vita ed alla sua originaria bellezza e dette avvio, nei primi anni del secolo scorso, ad un grandioso intervento di recupero, anche grazie al sostegno ed all’entusiasmo della moglie Anna Menotti che fu protagonista insieme al marito della straordinaria rinascita del Palazzo.
In particolare la Contessa Piccolomini si dedicò con gusto raffinato agli arredi, acquistando mobili antichi, pregiate tappezzerie, libri, dipinti ed oggetti vari di epoca rinascimentale, nell’intento di restituire l’antico decoro e la straordinaria bellezza il Palazzo che fu il simbolo della grandezza intellettuale del Papa Pio II. Gli ambienti del piano nobile sono stati arredati con mobili dell’epoca, quadri, suppellettili e molte testimonianze di un passato che ancora rimane intatto.
II Colonnello Silvio Piccolomini della Triana, ultimo Conte Piccolomini a Pienza ed ultimo proprietario del Palazzo, lo ha lasciato a titolo di legato alla Società di Esecutori di Pie Disposizioni, affidandole l’arduo ed ambizioso compito di mantenere la storica dimora inalterata nel tempo destinandola alla pubblica fruizione.
In occasione dei cinquanta anni dalla morte del Conte la Società ha promosso e realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni storici artistici e etnoantropologici delle province di Siena e Grosseto, con il patrocinio del Comune di Pienza e della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza la mostra “Il Conte Silvio. L’ultimo Piccolomini nella città di Pio II”, con l’intento di ricordare le vicende più significative della storia del Conte, la sua personalità, i suoi familiari, il rapporto con Pienza ed il territorio, attraverso documenti dell’archivio privato, foto tratte dagli album di famiglia, ricordi personali, conservati nelle stanze del Palazzo, per la prima volta raccolti ed esposti al pubblico.
L’esposizione è stata l’occasione per aprire al pubblico, per la prima volta dopo il restauro, lo studio del Conte, con lo stesso arredo e gli stessi oggetti a lui cari, sala che è entrata a far parte in maniera permanente del percorso del museo.
Il progetto avviato con la realizzazione della mostra, inaugurata a Pienza nell’aprile 2013, è stato portato a compimento con la pubblicazione del libro dal titolo “Gli ultimi Piccolomini a Pienza. Il conte Silvio, Anna e Niccolò”, a cura di Laura Martini e di Maria Laura Pogni,con il quale vengono ricostruite le vicende biografiche del Conte e dei suoi familiari ed allo stesso tempo la storia del novecento compreso tra l’età liberale e la nascita della repubblica.